Presentazione del libro Storie di carbonai in ottava rima a cura di Alessandro Bencistà

STORIE DI CARBONAI, la presentazione del volume sarà accompagnata e commentata da una serie di slide in power point e da alcune letture esemplificative

Partendo da alcuni fogli autografi che ci fece avere Dino Petri e in cui erano state trascritte da Flavia Bucci, ultima esponente di una famiglia di carbonai, le venti ottave del famoso lamento, ci recammo a Baggio, paese natale di Flavia, per tentare di ricostruire, intervistando il fratello Piero, l’origine di questo canto. Fu per prima Caterina Bueno a rintracciarne alcune ottave a Tirli in Maremma, che furono inserite nel suo ellepì La veglia. Il lamento del carbonaio diventò così un testo poetico che cantato o recitato, continuò a diffondersi in tutta la Toscana, dalla Maremma all’Appennino pistoiese, fino al Casentino, raggiungendo anche la Francia dove nel Limosino esistevano comunità di carbonai che ne avevano conservato e trasmesso la memoria.
È stato proprio un antropologo francese, Jean Pierre Cavaillé, che ha ritrovato altre tracce di questa “letteratura” intervenendo a sua volta sulla vita dei carbonai emigrati nella sua regione (Limousin e Albigeois); da qui il recupero di altri due canti che ne raccontano in versi il lavoro e le condizioni di vita: Il fuoco Corso pietoso e rio e Il servitore de’ carbonai detto Mèo, pubblicati nel 1929 dal carbonaio Realdo Tosi in un libretto ormai irreperibile.
Testi che, come documentiamo, non erano affatto sconosciuti, in particolare nella montagna pistoiese, da cui provenivano la maggior parte dei carbonai; ed è proprio la città di Pistoia che produce e conserva ancora oggi la maggior parte delle ricerche su questo mestiere oggi pressoché scomparso; segnaliamo la bella mostra (Il carbonaio un mestiere in estinzione) che l’Amministrazione comunale di Pistoia realizzò nel giugno del 1980.
Con questo lavoro abbiamo voluto riunire in un’unica edizione quei tre importanti testi poetici, rispettando rigorosamente la trascrizione delle ottave originali, prima che se ne perdesse la memoria; abbiamo solo aggiunto i bei disegni a penna di Dino Petri ed un essenziale glossario sull’ambiente e gli attrezzi di lavoro riguardanti l’attività, non ancora estinta, del mestiere di carbonaio. (A.B.)